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Tramonti Chiancolelle

  • Immagine del redattore: Alfonso Calabrese
    Alfonso Calabrese
  • 8 gen 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 27 gen 2023

27km; 767md+; traccia; relive; video


Torniamo al valico di Chiunzi dopo circa un anno e ci cimentiamo nell'ardua salita da Angri, 10km al 6% e nella divertente e velocissima discesa del trail "Chiancolelle" fino a Pagani.


Oggi siamo in 4: con il sempre efficiente organizzatore Alfonso, sono dell'avventura il fidato guastatore Raimondo, l'elettrica Loredana ed i forti ed atletici scalatori Francesco ed Andrea.

Il punto di ritrovo, deciso da Alfonso, un piccolo slargo poco distante dall'uscita di Angri SUD, è occupato da numerose machine. Occorre quindi cambiare programma. Giro di telefonate e alla fine ci ritroviamo tutti poco distante dal punto iniziale, in un parcheggio pubblico lungo la statale per Salerno.

Dopo il classico caffè iniziamo la lunga, ma proprio lunga salita del valico di Chiunzi. la giornata è limpida ma gelida e nonostante la lunga salita, fatichiamo a riscaldarci.


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Ogni occasione è buona per fermarci, riposare e scattare qualche foto del bellissimo panorama: di qui si domani tutto il golfo di Napoli, dove troneggia il Vesuvio, ma è possibile scorgere nitide le sagome di Ischia e dei monti lattari.

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Dopo quasi due ore di salita ininterrotta arriviamo finalmente al valico di Chiunzi e all'abitato di Tramonti. Qui è d'obbligo una nuova pausa su un punto molto panoramico.


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Ripartiamo e percorriamo una stradina che, ancora in salita ci porta sopra l'abitato di Tramonti, e dalla quale scorgiamo una maestosa vista della costiera amalfitana.


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Giungiamo finalmente all'imbocco del sentiero le Chiancolelle, un trail sterrato tra i boschi, che ci riporterà giù a valle a Pagani. Nonostante l'interminabile salita siamo abbastanza freschi e pronti a dominare la lunga discesa.


Aggrediamo in scioltezza il primo tratto, un lungo flow tra gli alberi che percorriamo a grande velocità per circa 20 minuti. Ci aspetta poi un tratto ripido che la pioggia ha scavato e che non risulta pedalabile. Ci rimettiamo in sella e percorriamo per altri 15 minuti uno stretto sentiero, abbastanza esposto sulla sinistra. Lontano da telecamere e macchine fotografiche, va annotato una bella caduta dell'impavido Francesco. Nulla di grave, dopo poco si rimette in sella e continua a sfrecciare giù verso valle.


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Arriviamo ad un bivio e qui, come da tradizione, Raimondo ci spinge a non seguire la traccia e prendere un sentiero sulla destra, che ricordava aver percorso le volte precedenti. E' superfluo dire che dopo poche centinaia di metri ci ritroviamo su un tratto estremamente ripido, ai limiti di un burrone. Siamo quindi costretti a tornare indietro ed a riprendere la strada maestra, che dopo un paio di tratti scoscesi ed alquanto difficili ma panoramicissimi ci porta alla fine dello sterrato.


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Anche questa avventura è finita. Stanchi e sorridenti rientriamo, già pensando alla prossima uscita.






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