Pontelatone e la cima del Friento
- Alfonso Calabrese
- 11 mar 2023
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 12 mar 2023
Oggi il team si misura con un anello molto duro, non in termini di chilometri totali, siamo sulla ventina, né sui metri di ascesa totale, che non dovrebbero superare gli 800. Quello che rende duro il giro sono le condizioni dei sentieri (pietre e fango) e le pendenze, che in alcuni tratti superano il 15%.
In settimana Alfonso, dopo aver elaborato la traccia, ha chiesto agli amici di verificare il percorso e proporre aggiustamenti e varianti. Raimondo esprime una generale preoccupazione per i tanti tratti rossi sul profilo altimetrico ("salita troppo tosta"), mentre Mario propone cambio del senso di rotazione e tagli sul percorso. Pazientemente Alfonso rielabora il piano ed alla fine propone quello che poi il team al 90% seguirà.
Partiamo alle 8.45 da Pontelatone, piccolo centro collinare in provincia di Caserta. Mario, che oggi con Raimondo, Francesco ed Alfonso compone in team, ci rende edotti della storia ottocentesca della cittadina, sede di brigantaggio all'indomani dell'unità d'Italia (per ogni dettaglio storico vi invitiamo alla visione del video ufficiale, link).
Dopo una veloce sosta al bar (con tanto di velocipede d'epoca) ci mettiamo in sella e percorriamo un tratto su asfalto per circa 3 chilometri. Poi inizia lo sterrato.

Il sentiero si presenta subito molto fangoso, ma inizialmente pedalabile e piacevole, Il cielo è grigio. La temperatura è sui 12 gradi. Noi speriamo che il sole faccia capolinea quando saremo in cima, ma purtroppo saremo delusi e le nuvole basse ci accompagneranno per tutta la mattinata.
La traccia ci dice di piegare sulla destra e noi eseguiamo. Poi però il sentiero si fa davvero impraticabile, chiuso da fitti rovi. Decidiamo di tornare sui nostri passi e al bivio continuare dritto.
Tornati su asfalto percorriamo un chilometro, sempre rigorosamente in salita, ed arriviamo all'imbocco della strada che ci porterà in cima al monte Friento. Ancora qualche foto tra fiori ed un simpatico cane da caccia.
Ora il piano prevede l'ascesa del monte Friento, lungo un sentiero da percorrere sia in salita che, a ritroso, in discesa. "E che saglimm' a fa ?", chiede retoricamente il nostro Raimondo. Sappiamo infatti che il sentiero per la cima è bello tosto, con un tratto di un chilometro e mezzo che l'algoritmo di intelligenza artificiale di KOMOOT valuta non pedalabile (bici a spinta). Alfonso però non cede e invita Raimondo a proseguire "Raimo' proviamoci, poi se non ce la facciamo torniamo indietro". Raimondo non replica. Ci dirigiamo verso l'imbocco del sentiero, passando per un allevamento di bufale fino alla fontana.
La salita, come previsto è tostissima. Ci sgraniamo ed ognuno sale al proprio ritmo. Le soste sono molte. Diamo fondo a tutta la frutta secca e le barrette delle nostre copiose scorte. E dopo circa 40 minuti anche l'ultimo tra noi arriva in cima,. Un trionfo.

Ripreso fiato ripartiamo. Ci beviamo in pochi minuti il tratto percorso faticosamente in salita e riprendiamo l'anello continuando a scendere per 4 chilometri. Percorriamo una stradina secondaria che si insinua dolcemente tra vigneti ed uliveti.
Lasciamo poi ancora una volta l'asfalto per immetterci in un sentiero, abbastanza accidentato e con continui cambi di pendenza. Gli ultimi strappi in salita ci prosciugano le residue energie. Poi però la pendenza diventa negativa e sarà così fino alle auto.
Un'ultima esitazione di fronte and una biforcazione: una signora china nella cura di qualche piantina in un vicino orto ci indica la direzione giusta, ridacchiando sul fatto di vedere dei ciclisti su questi sentieri, "dove", ci informa "noi non ci facciamo salire neanche i muli". Ed in effetti anche l'ultimo tratto somiglia più al letto di un torrente in secca che ad un sentiero ciclabile. Ma anche quest'ultima difficoltà è superata e alle 12.30 arriviamo alle auto, contenti ma abbastanza provati.
Oggi il bilancio è più che positivo: giro molto duro ma portato a casa senza intoppi né cadute. Zona da perlustrare in futuro per una nuova intrigante avventura Bike&Ski.








































































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