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Partenio, mucho frio

  • Immagine del redattore: Alfonso Calabrese
    Alfonso Calabrese
  • 1 lug 2023
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 16 set 2023

22,2km; 430mD+; traccia; relive; reel; video

Siamo ad inizio luglio e le temperature sono già torride. Girare in bici in queste condizioni non è piacevolissimo e quindi decidiamo, per questo primo week-end del mese dedicato a Giulio Cesare, di tornare sul nostro amato Partenio. I suoi 1100 metri, infatti, ci hanno sempre garantito un piacevole fresco ed oggi anzi, come il titolo dell’escursione lascia presagire, anche un pizzico di freddo.


Alla partenza a Mercogliano sono puntualissimi, Francesco, Mario e la "coppia di fatto" Alfonso & Raimondo, in consolidato e pluriannuale car-sharing. Da segnalare la ”buca last minute” del nostro superman Roberto. La sua kryptonite sono i bagordi notturni o meglio, come lui si ostina a farci credere, le attività di marketing con la clientela della sua struttura di ristorazione. Ieri notte è rientrato alle 2 e non sarà del giro oggi.



Prima di prendere la funicolare, c’è il tempo per un rapido caffè. Oggi offre Raimondo, sorridente e di buon umore in quanto in procinto di rientrare a casa dopo oltre 13 mesi di odissea. Il nostro novello Ulisse, dopo aver girovagato per i burrascosi mari della ristrutturazione del suo appartamento ed eliminato ad uno ad uno tutti i Proci / muratori che ne avevano ostacolato il rientro, è ora pronto a tornare nella sua amata Itaca, a cui mancano solo gli ultimi ritocchi.


Ma lasciamo perdere queste divagazioni omeriche e torniamo alle nostre mountain-bikes. Prendiamo la funicolare delle 08:30 e in pochi minuti siamo al monastero. Qui, come da tradizione, proviamo ad entrare ma veniamo redarguiti e fatti uscire da uno zelante maresciallo dei Carabinieri, che ci fa notare come le bici siano vietate all’interno del cortile. A nulla valgono le rimostranze proprio di Peppe del Partenio/Raimondo, che asseriva di essere sempre entrato con la bici. Alle parole “e avete sempre infranto il regolamento”, proferite da un vistosamente contrariato maresciallo, giriamo rapidamente i tacchi, usciamo e iniziamo la lunga salita verso la prima vetta.

Percorriamo Il primo tratto fendendo una fitta nebbia. Nonostante lo sforzo per la dura salita avvertiamo una sensazione di freddo, situazione anni luce lontana rispetto alle temperature intorno ai 30 gradi, ch abbiamo lasciato a valle. Il buon Mario è il primo ad esternare e ripetere molte e molte volte “che frio, mucho frio”. Chi vi scrive, al venticinquesimo frio, ha smesso di tenerne il conto. Ma è da subito chiaro che abbiamo trovato il titolo dell’avventura di oggi.


Compatti, dopo poco meno di venti minuti, arriviamo in cima e lasciamo l’asfalto per raggiungere il primo single trail, ovvero lo “CHALET”. Francesco è bello vispo e motivato ed ha già scattato 30 foto e girato 4 video. Percorriamo il ripito sentiero sfrecciando tra gli alberi, con Raimondo sempre in testa al gruppo, grazie alle sue consolidate doti di discesista.


Proseguiamo quindi per il “MALOPASSO”, largo ma scassatissimo sentiero in forte discesa, che ci conduce alla piana di Summonte. Qui Alfonso e Francesco provano a prendere il sentiero interno, ma lo trovano sbarrato e tornano sul sentiero perimetrale, raggiungendo Mario e Raimondo in direzione dell’abbeveratoio di campo San Giovanni.


I più fedeli di questo BLOG ricorderanno che proprio in questo punto, un anno fa, ci fu la diaspora del team, con Raimondo, Francesco ed Alfonso che progressivamente si persero di vista, completando in solitaria il giro (“La Diaspora del Partenio”). Oggi il piano è chiaro e condiviso. Non ci saranno separazioni, ma questo campo forse ha un’aurea negativa e qualche problema lo genererà anche oggi.


Dopo una pausa, qualche barretta energetica e approvvigionamento di acqua, ripartiamo alla spicciolata. Raimondo è il primo, poi Mario ed Alfonso. L’ultimo a lasciare il campo è Francesco, che vediamo in lontananza ripartire dopo alcuni minuti.

Dobbiamo raggiungere il lontano bosco Cupone. Prima insidia una grossa pozza di fango, seguita poi da alcuni strappi in salita che ci costringono a scendere. Solo Mario, forte della sua e-bike ed Alfonso, oggi molto in forma, riescono a proseguire in sella ed arrivare al bivio per primi. Alfonso scende ed aspetta Francesco e Raimondo che stanno procedendo a piedi.

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Arrivati in cima, Raimondo motiva le loro fatiche con un enigmatico “la nostra lentezza è dovuta al fatto che abbiamo portato un peso non specifico”. Un grosso punto interrogativo si disegna sul casco di Alfonso, che dopo pochi secondi capisce a cosa i due, che ora sorridono sarcasticamente, stanno alludendo. “Oh ca**o, il mio zaino!”, grida Alfonso. Solo ora si rende conto di non aver sulle spalle il suo zainetto (con tutta la sua attrezzatura e le chiavi della macchina) e di averlo dimenticato all’abbeveratoio. Fortunatamente Francesco, prima di ripartire, aveva fatto il suo consueto doppio check ed aveva recuperato e trasportato lo zainetto di Alfonso.

Dopo i ringraziamenti del caso, ripartiamo e tra salite, brevi discese e decine di pozzanghere arriviamo a bosco Cupone.


Arrivati al boschetto, prendiamo un trail sulla destra, non in traccia ma di cui Alfonso ha un perfetto ricordo. Raimondo non è sicuro ma dopo qualche tentennamento si lancia con gli altri in questo trail che si rivela veloce e divertente, anche se in alcuni punti un po’ chiuso dalla vegetazione. Dopo poco ritroviamo il sentiero principale e senza altri intoppi arriviamo alla fonte di Acqua Fidia.


Da Acqua Fidia parte una strada asfaltata che conduce a Mercogliano. Sulla destra inizia una via sterrata, che noi non abbiamo ma esplorato. Balena in noi l’idea di provarci oggi, ma poi ci lasciamo prendere dalla pigrizia e decidiamo di seguire la via veloce e in meno di dieci minuti siamo nuovamente alle auto. Prima però altre foto dalla rocca del castello che domina Mercogliano, a cui si sottraggono Mario e Raimondo. I due spazientiti dopo 10 minuti di attesa, richiamano all'ordine con ampi gesti i due ben più foto-bulimici, Alfonso e Francesco.


Siamo alle auto. Ora splende il sole e la temperatura è decisamente estiva, ma che “Frio” stamattina!

Alla prossima avventura con il team Bike&Ski




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