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Partenio 3 campi

  • Immagine del redattore: Alfonso Calabrese
    Alfonso Calabrese
  • 27 ott 2019
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 29 giu 2020

26km; 1220md+(650m pedalati); traccia; relive; video

Un autunno così mite non può non essere valorizzato con un grande giro sul Partenio. Già pregustando i colori rosso, arancio e giallo e le luci tra i faggi che si proiettano lungo i sentieri. decidiamo di essere di buon mattino a Mercogliano e prendere la prima funicolare utile per il monastero di Montevergine.

Detto fatto, Raimondo con Generoso ed Alfonso con Roberto, raggiungono Mario: tutti puntualissimi alle 8:00 pronti in sella per la grande giornata.



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Scesi dalla funicolare e dopo il consueto e doveroso saluto alla Madonna del santuario, ci mettiamo in sella lungo la dura e ripida salita fino alla vetta. Qui ci lanciamo nel primo tratto di discesa, dove il solo Alfonso deve limitare la velocità, non avendo in piena efficienza il freno anteriore.


Arrivati alla fine del tratto in discesa (il mitico trail "chalet"), dopo la consueta discussione su se seguire o meno la traccia iniziale, decidiamo di tornare a salire verso ovest, credendo di seguire appunto la traccia impostata da Alfonso.In realtà ci sbagliamo ma decidiamo comunque di continuare a salire per poi gettarci nella discesa della "faggeta".


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Dopo una lunga e velocissima discesa arriviamo al Campo di Summonte (primo campo) e poi dopo un tratto in falso piano all'abbeveratoio del Campo di San Giovanni (secondo campo).


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Mantenendo sempre un ritmo serrato, nonostante i borbottii di Generoso, ci fermiamo giusto il tempo di riempire le nostre borracce e ci mettiamo nuovamente in sella, per affrontare una lunga e dura salita verso il versante di Campo Maggiore (terzo campo).

Mario con la sua e-bike non ha alcun problema, ma anche gli altri 4 componenti del team, sulle loro mtb muscolari, non mostrano alcun cenno di cedimento e percorrono i 6 km di salita senza battere ciglio. Dopo aver scollinato resta l'ultima discesa su fondo prima compatto e poi assai secco e polveroso.


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Quando già intravediamo l'abitato di Mercogliano lungo la ripida salita, affrontiamo una difficoltà imprevista. La strada è sbarrata da due grossi cani che con fare minaccioso, abbaiando e ringhiando si avvicinano pericolosamente. Come letto sul "manuale dei giovani bikers" scendiamo lentamente dalla bici e interponiamo la stessa tra noi ed i cani. A piedi, lentamente, continuiamo la discesa, passando tra i cani e il bordo della strada. Raimondo, primo della fila è quasi al sicuro, inforca la bici e parte. Di scatto il cane più imponente lo rincorre e per pochi centimetri non lo azzanna alla caviglia. Intanto Alfonso, secondo della fila, è alle prese con il secondo cane che, pur ringhiando, lo lascia passare. Prima di salire in bici attende che il cane si disinteressi di lui per abbaiare al resto del gruppo nelle retrovie. Una mossa sbagliata di Generoso innervosisce ulteriormente il cane che si scaglia su Roberto che per salire di scatto sulla bici si procura un leggero stiramento. Ad ogni modo il resto del gruppo si svincola ed arriva sano e salvo a valle.

Sono le 11.46 e siamo già alle auto. Una giornata super ed alla prossima avventura.


PS. A beneficio di Raimondo ecco lo schema dei tre campi


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