La neve di Cervinara
- Alfonso Calabrese
- 6 mar 2022
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 27 ott 2022
La primavera è alle porte, ma il clima è ancora molto rigido. Per questo primo weekend di Marzo l'idea è quella di un trail dove pedalare tra qualche fiocco di neve. Alfonso propone al gruppo un impegnativo anello sul Partenio, in zona Cervinara. E' un percorso fatto nel lontano 2016, che vide il debutto in MTB del nostro mitico Raimondo. L'idea stuzzica lo stesso Raimondo che accetta con entusiasmo. Fabio, invece, è molto perplesso. "Ma farà freddo ?", "Siamo sicuri di tornare ad un orario decente ?", "Ma se troviamo troppa neve ?". Sono tanti gli interrogativi del nostro canottiere prestato alla mountain-bike, ai quali Alfonso risponde con il classico" Fabio stai sereno, è tutto sotto controllo". Fabio, con malcelata perplessità, alla fine accetta. Andrea deve rientrare presto a casa, ma anch'egli conferma la sua presenza, solo dopo aver ricevuto anche lui piana rassicurazione dall'organizzatore. All'avventura irpina si aggiungono l'indomabile Francesco ed il nostro mitico Nicola, che partecipa ai nostri giri con grande parsimonia, ma questa volta cede alla incessante pressione di Alfonso. Stabiliamo la partenza in quel di Arienzo, a pochi passi da San felice a Cancello, presso il Bar La Suerte. E sarà proprio la buona sorte che consentirà ai nostri eroi di tornare a casa, viste le difficoltà che andiamo a raccontare.
Alle 8.15, con precisione svizzera, tutti gli atleti sono all'appuntamento al bar: nonostante il sole la temperatura è rigidissima e lo sguardo di Raimondo, per l'occasione in versione nonna Abelarda, è sintomatico !

Il giro prevede 3 km in piano per riscaldarci, poi una lunga ed impegnativa salita di 4,5km su strada asfaltata. Il ritmo è buono ed il gruppo si ferma solo in un paio di punti per le consuete foto.






Arriviamo allo spiazzo dove termina la strada provinciale ed inizia il sentiero verso la vetta. Il freddo è ora molto meno fastidioso e la fatica della salita ci consente di eliminare qualche strato di abbigliamento. Raimondo comincia a ricordare il suo primo giro del 2016. E' ormai leggendaria la storia del contadino in Fiat Panda, dal quale Raimondo, alla sua prima uscita in MTB e devastato dalla salita, riuscì ad ottenere un passaggio. Il buon uomo caricò la bici sul tetto dell'auto 4x4, fece accomodare un emaciato Raimondo e lo accompagnò sin quasi alla vetta. Dopo aver rievocato tutta la storia (nel video al minuto 1:35), Raimondo informa tutti che dopo la lunga salita si dovrà affrontare un tratto con bici in spalla. Alfonso minimizza, non rammentando alcun tratto di eccessiva difficoltà. Vedremo poi quanto si sbagliava.
La salita sino al primo pianoro è dura ma spettacolare: Andrea e Fabio, per la prima volta su questo versante, apprezzano il panorama. Anche Nicola e Francesco, che in altre occasioni hanno percorso questo tratto, non possono che ammirare la vista sulla vallata ed in lontananza la vetta del Vesuvio.







Al chilometro 13,5 (quindi dopo 6 Km di ulteriore salita) arriviamo al primo pianoro. Chiazze di neve adornano un prato di un verde sgargiante. Ci fermiamo 5 minuti per le foto e per riordinare le idee. Sono le 10.30, siamo in traccia ed in orario con il tabellino di marcia, che prevede di completare l'anello e rientrare alle auto per le 12. Raimondo continua ad allertare il gruppo sul tratto "alpinistico". Il tempo sembra volgere al brutto e decidiamo di rimetterci in marcia. Abbiamo ancora 20 km di strada e a questo punto siamo certi di trovare la neve sul sentiero.




Percorriamo il primo pianoro ed affrontiamo una nuova salita. C'è molto fango misto a neve ed in alcuni tratti pedalare è impossibile. L'ultimo tratto della salita è davvero tosto, tutti scendiamo dalle bici e le spingiamo fino a scavallare ed arrivare alla seconda piana.






Prima di apprestarci a percorrere la seconda piana, facciamo nuovamente il punto della situazione. Questo strappo è stato veramente tosto e nella mente di Alfonso cominciano ad affiorare i ricordi e le difficoltà incontrate nel 2016, ed a cui Raimondo continua imperterrito a fare cenno. Sono le 11h, chilometro 15. In mezz'ora abbiamo percorso poco meno di un chilometro e mezzo. Le gambe sono a pezzi. I piedi, bagnati dalla neve sono gelati. Ci facciamo coraggio ed avanziamo.
Percorriamo la seconda piana a velocità ridotta. C'è tanta neve ed anche in piano non si può che procedere a passo d'uomo.


Superiamo una mandria di bovini che inizialmente ci sbarra la strada. In particolare un grosso vitellone sembra non volere sposarsi. Francesco, convito sia un toro, esterna la sua teoria: "io sotto le mucche vedo le mammelle, sotto questo qui mammelle non ne vedo !". Ad ogni modo, dopo qualche fischio e gridolino da parte nostra alla fine il testardo vitellone, si sposta e noi arriviamo alla fine della piana. Davanti a noi un muro di neve.

Non sembra esserci via di fuga. Raimondo è sconvolto ma felice che la sua memoria funziona ancora. Fabio non crede ai suoi occhi. Nicola non esita ed inizia la scalata seguito da Francesco. Andrea ha oramai chiaro che non riuscirà a rientrare in tempo. Qui di seguito uno stralcio del video dove il nostro Peppe di Cervinara esterna tutto il suo disappunto.
Incrociamo altri bikers che, scendendo in direzione opposta alla nostra e semisepolti dalla neve, ci fanno un quadro apocalittico di quello che troveremo. Tornare indietro è impossibile, proseguire sembra ardito. Il tempo tiene ma fa freddo. Raccogliamo le ultime energie e bici in spalla scaliamo l'ultima salita.

Dopo 20 minuti di scalata con oltre un metro di neve, arriviamo in cima e con nostro grande stupore troviamo una situazione tutt'altro che impossibile. Imbocchiamo un sentiero che dopo pochi minuti ci porta alla larga carrabile in discesa. Ci fiondiamo lungo il percorso dove la neve lascia il posto al fango, poi al terreno compatto ed infine al sospirato asfalto.





Le bici sono un ammasso di fango. Tra i ricordi di Raimondo ed Alfonso c'era però anche un autolavaggio self service. Lo troviamo e in pochi minuti le nostre amate bici tornano pulite e splendenti.

Arriviamo alle auto alle 12:40. Anche questa avventura è finita. Sole, freddo, vento, fango, neve, neve ed ancora neve. Come sempre una giornata da ricordare.
Alla prossima avventura.








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