Il bosco di Arciano
- Alfonso Calabrese
- 6 feb 2021
- Tempo di lettura: 6 min
Aggiornamento: 7 feb 2021
Alla ricerca di nuovi trails, questo primo week-end di Febbraio decidiamo di unirci ad una escursione organizzata dal mitico e super efficiente Giuseppe Piscopo, con il suo gruppo di amici bikers, provenienti da un po' tutta la provincia di Napoli. L'appuntamento è a Tufino, ai piedi del Partenio ed all'appello rispondono presenti Alfonso, Raimondo, Mario ed il mitico Francesco, che ritroviamo dopo alcuni anni dalle tante avventure e mangiate fatte con il team B&S. Il giro è al buio, nel senso che non disponiamo di traccia ma solo di una sintetica descrizione fatta da Giuseppe; da alcuni termini usati dal buon Giuseppe (salita tosta ... tratto spcaccagambe ... ) deduciamo che non sarà una passeggiata.
La giornata non comincia con i migliori auspici. Alfonso, come da consolidata consuetudine, passa a prendere Raimondo. Tirata fuori la bici dal garage, l'atletico ed allegro chirurgo, si accorge di una bella bucatura sulla ruota posteriore. Come perfetti tecnici Ferrari, Alfonso e Raimondo, effettuano un pit stop lampo ed in meno di 5 minuti la ruota è riparata e la bici è caricata in auto. Per guadagnare tempo la gomma non viene portata alla giusta pressione, avendo deciso di fermarsi ad una stazione di servizio per completare il gonfiaggio (PS. Il previdente Alfonso ha con se l'adattatore per il compressore).
Arrivati a Tufino Alfonso e Raimondo si mettono alla ricerca di un benzinaio e trovano a pochi metri dall'appuntamento un gommista. Gonfiate le ruote, il gentilissimo meccanico ci fa notare che anche quella anteriore è bucata. Nuovo pit stop in tempi da record (4 minuti e 37 secondi) e alle 8.40 siamo pronti con il resto del gruppo per iniziare il giro.

Il gruppo di bikers è bello numeroso ed agguerrito. A Raimondo salta all'occhio subito un particolare: sono praticamente tutti in e-bike. Sono solo 5 le bici muscolari, tra cui quella di Alfonso, Raimondo e Francesco. La quarta è di Lello al suo battesimo in MTB. La quinta non vale, è di Luca, grande biker CBKS, che praticamente ha il motore nelle gambe. Raimondo, Alfonso e Francesco si guardano ed il sorriso tirato esprime tutta la loro preoccupazione.
La guida di oggi è il mitico Peppe detto Alì, uno dei primi atleti di mountain bike, che si avvicinò a questo giovane sport negli anni 90, quando la MTB era praticata solo negli States.

Peppe ci spiega che oggi il giro prevede 30km circa, di cui i primi 6 di salita su asfalto fino al comune di Visciano. Dei rimanenti 24, ci dirà in seguito, questo per non generare troppa apprensione. Imbocchiamo la salita e con buon ritmo arriviamo in circa 40 minuti al centro di Visciano. Per gli amanti delle due ruote questo comune è particolarmente caro; la chiesa principale del paese è dedicata alla Madonna del Carpinello, protettrice dei ciclisti. Qui ogni anno a Novembre, ci informa il preciso e didascalico Peppe, avviene il raduno dei ciclisti ed alla benedizione sono presenti decine di migliaia di bikers. Qui la foto di gruppo è quanto mai opportuna.

Dopo averci lasciato alle spalle il centro di Visciamo pedaliamo verso est e dopo pochi chilometri ci immettiamo sul sentiero sterrato: ovviamente in salita. La pendenza è impegnativa. Le tante e-bike precedono i poveri malcapitati in bici muscolare e tante saranno le soste per aspettare la coda del gruppo. Ad ogni modo arriviamo ad una prima cima e subito dopo affrontiamo un veloce e (troppo) breve tratto in discesa. Torniamo poi a salire su sterrato, poi su asfalto e poi ancora su sterrato: la costante è il segno positivo davanti al valore della pendenza !
Percorriamo un sentiero a mezza montagna con un vista magnifica sul Partenio. Qui Michele, altro biker profondo conoscitore dei luoghi, ci indica una valle in lontananza, detto il "vallone e cagn' mugliera" (ovvero la grande valle del cambio consorte). La tradizione racconta che i mariti, stanchi per le mogli troppo petulanti e lamentose, organizzavano con loro una scampagnata su un dirupo che si affaccia su questa vallata e dopo aver invitato le malcapitate a godere della vista, le spingevano giù. (NDR. A breve la clip con la testimonianza audio/video del bravo Michele in merito al vallone).
Raimondo prende nota della cosa e comincia a valutare l'organizzazione di una gita da quelle parti con amici e rispettive mogli e compagne. Le lettrici di questo blog sono avvisate ;-)
Nella foto seguente, alle spalle di uno statuario (e ancora fresco) Alfonso , la vallata da evitare !

Dopo un nuovo strappo in salita arriviamo nel cuore del bosco di Arciano, dove troviamo un fitto susseguirsi di alberi da noce e nocelle. Ci dirigiamo poi ad un'antica fonte per una breve pausa.
Dopo questa ennesima salita, le forze cominciano a scarseggiare. Alfonso si rivolge a Peppe Alì, chiedendo tra quando inizierà la discesa finale. Un sorriso accompagna le parole che mai Alfonso avrebbe voluto sentire: " discesa ... nooo ora incomincia la salita seria: tra poco ci sono le 3 caramelle. Tre tratti in salita su asfalto davvero terribili !".
Dopo aver metabolizzato la serafica notizia, ci rimettiamo in sella. Giuseppe l'organizzatore, si accorge delle difficoltà e cerca di rincuorare Alfonso e Raimondo, elogiando il piglio ed il ritmo che fino ad ora gli eroi della muscolare avevano tenuto.
La vista su uno spettacolare Vesuvio ci accompagna ai piedi della prima "caramella".

Prima delle nuove salite c'è il tempo per un sorriso. In primo piano un sempre raggiante Francesco. Nonostante alcuni mesi di inattività, Francesco sembra mostrare una freschezza atletica fuori dal comune. Ed in seguito gli servirà tutta.

Dopo poco, ecco arrivati alle temute caramelle. La situazione è seria, davanti a noi una salita al 20% ed è solo la prima delle 3.

Anche gli atleti su e-bike arrancano. Mario, guarda l'orizzonte poi mette il turbo e procede a zig zag. Giuseppe domina bene la prima caramella ed anche Peppe Alì sembra non avere particolari problemi. Alfonso, Francesco e Raimondo si trascinano fino in cima, cominciando ad erodere la riserva della riserva.
La seconda caramella è se possibile ancora più tosta. Alfonso non riesce più a pedalare: il ritmo cardiaco è su livelli al limite di un colpo apoplettico. La scelta è obbligata: scende e si trascina a piedi fino alla vetta. Francesco trova il passo giusto e millimetro dopo millimetro riesce a salire rimanendo in sella. Il buon Raimondo trova "un passaggio" dal motorizzato Peppe Alì e anche lui sopravvive così alla seconda caramella.

Della terza caramella chi scrive non ha un lucido ricordo, sappiamo solo che anche la terza vetta è stata raggiunta ...ma il come è un mistero. C'è chi dice di aver visto la mano misericordiosa della Madonna del Carpinello, posarsi sui nostri eroi. Ad ogni modo non lo sapremo mai.
La foto seguente mostra il passo elegante ed atletico di Giuseppe, seguito da un arrancante Alfonso dal volto quasi trasfigurato dalla fatica. A seguire un Raimondo la cui traiettoria e l'incongruente direzione dello sguardo, esprimono l'assenza totale di controllo del corpo.


In cima alla terza caramella è necessaria una pausa con ingestione di zuccheri, sali ed abbondante acqua. Anche i bikers motorizzati, tutti seduti in fila, mostrano evidenti segni di fatica. Francesco in piedi si rivolge a Raimondo, chiedendogli come si sentisse. Raimondo è concentrato nell'addentare una barretta e non riesce a formulare una risposta sensata. Alfonso respira profondamente in modo da stabilizzare il ritmo cardiaco. Mario, sereno per il 75% di batteria residua, si lancia su un discorso tecnico con gli atri e-bikers. Così la pausa finisce e occorre tornare in sella.

Si torna sullo sterrato. Percorriamo degli stretti terrazzamenti e dopo alcuni tornanti arriviamo ad un bivio: un sentiero prosegue in discesa ed un secondo ancora in salita. Ovviamente Peppe Alì mostra la direzione, indicando quello in salita. Occorrerà percorrere ancora 1 km con 200 m di dislivello su sterrato fino all'agognata vetta nel cuore del bosco.

Le immagini che seguono sulla vetta mostrano un gruppo sorridente e qualche atleta in stato catatonico. Ma la certezza che la salita sia finita, consente a tutti di ritrovare un minimo sindacale di brillantezza.



Ancora una lunga pausa e dopo aver dato fondo a tutte le scorte di barrette e frutta secca, ci rimettiamo in sella per la discesa. Peppe Alì ci spiega cosa troveremo: fondo di terreno compatto, alcuni tratti su pietraia ed un breve segmento su terreno misto a sabbia. Riduciamo la pressione delle ruote, abbassiamo l'assetto delle bici, infiliamo il k-way e giù per la discesa.







La discesa è spettacolare e ripaga ogni goccia di sudore spesa per salire. La felicità è stampata sul volto di ogni biker. Per il solo Mario la felicità sarà mitigata dall'effetto che qualche "rara" e profonda pozzanghera avrà sulla sua bici. Per Mario la bici deve essere sempre scintillante ed immacolata. Ogni singola molecola di terreno che si appiccica al suo telaio in carbonio è una pugnalata dritta al cuore. Alla prima fontanella non potrà non lavare e lucidare la sua formidabile Trek.


Dopo 20 minuti di pura adrenalina arriviamo ad Avella e di qui percorrendo uno sterrato parallelo all'autostrada per Avellino, arriviamo nuovamente alle macchine.
Un grazie al grande Giuseppe per l'organizzazione ed un fraterno abbraccio a Peppe Alì, per il grande giro di oggi e per le 3 caramelle ... che non dimenticheremo tanto facilmente!



































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