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I Virgo Boys

  • Immagine del redattore: Alfonso Calabrese
    Alfonso Calabrese
  • 6 nov 2021
  • Tempo di lettura: 4 min

24Km, 550mD+; Traccia; Relive:

In settimana la pioggia è stata protagonista ed anche per il fine settimana il meteo non è affatto promettente. Sino a venerdì sera non siamo sicuri di poter uscire e sulla chat di gruppo, Alfonso, Andrea, Nicola e Raimondo si danno appuntamento al mattino dopo per prendere una decisione. La notte soffia via le nuvole ed al risveglio Alfonso controlla il meteo, che ora prevede pioggia solo dalle 12:30. Si decide di andare e dopo l'ok di Andrea e Nicola e dopo aver tirato giù dal letto Raimondo, ci mettiamo in viaggio per San Leucio. L'idea di base è di percorrere il versante Nord dei monti Tifatini ed arrivare a Caserta Vecchia.

Appuntamento in Piazza della Seta per un caffe e per riabbracciare il mitico Nicola, che mancava dal gruppo da 18 mesi. Ci spostiamo quindi alla Vaccheria dove lasciamo le auto e, dopo la foto di rito, ci dirigiamo verso nord su asfalto.

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Dopo pochi minuti ci buttiamo su un sentiero che prosegue nel fitto della boscaglia, sul versante Ovest dei monti Tifatini. Il percorso è divertente, con continui cambi di pendenza. Qualche discesone con spuntoni di roccia, aggiunge quel pizzico di adrenalina che non guasta. Il prudente Raimondo indossa da subito le protezioni ai gomiti, Andrea ed Alfonso sfrecciano e Nicola, grande passista, sprinta su ogni salita.

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Il trail termina sulla strada provinciale che imbocchiamo in direzione di Caserta Vecchia. Sono 3km su asfalto in salita, con una pendenza del 6%. I freschi e scattanti Nicola ed Andrea si involano, i compassati e riflessivi Raimondo ed Alfonso seguono concedendo loro qualche decina di metri di vantaggio. Arriviamo al bivio per Caserta Vecchia e procediamo, sempre in salita, dopo qualche minuto di sosta.

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Verso ovest scorgiamo maestosa la Reggia ed il suo lussureggiante parco, in direzione sud-ovet l'inconfondibile profilo del borgo medioevale di Caserta Vecchia. Pedaliamo con un buon ritmo nonostante un fortissimo vento contrario. Al momento il tempo tiene e nonostante il fitto tappeto grigio che ci sovrasta dell'alto, la pioggia sembra non imminente. Pedaliamo ancora per 20 minuti ed arriviamo a Caserta Vecchia, che ci accoglie con i suoi vicoli, persi nel tempo.


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Caffè e chiacchiera nel nostro bar di riferimento e qualche foto con il campanile centenario. Poi proseguiamo ed attraversiamo tutto il borgo per poi tornare sui nostri passi. A questo punto Nicola ed Alfonso propongono di salire sul monte Virgo; Andrea accetta mentre Raimondo, che ha qualche vago ricordo del sentiero che porta sulla cresta, prova a contrastare il piano ma poi si adegua borbottando parole sconce che il vento, fortunatamente, porta via.

La salita verso il Virgo, per i primi 500 metri su asfalto e poi su erba e ghiaia, è tosta ma non impossibile. La vista dall'alto su Caserta Vecchia premia comunque ogni sforzo. Le prime gocce di pioggia allertano i "Virgo boys" che cominciano a nutrire qualche dubbio sulla possibilità di arrivare asciutti alle auto.

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Arriviamo alla cresta del monte Virgo ed imbocchiamo un trail che ci porta sul versante opposto. Il fondo non è il top, grosse pietre ci obbligano a scendere. Poi il sempre attento Raimondo identifica un tracciato un po' più a monte, su terra battuta. Lo imbocchiamo ed effettuiamo un paio di passaggi molto suggestivi tra i pini che popolano questo versante della montagna.

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Rientriamo su asfalto ed a ritroso torniamo verso San Leucio nel punto dove eravamo spuntati questa mattina. Su indicazioni sicure e rassicuranti di Nicola, imbocchiamo un sentiero, parallelo al precedente che ci porta nel mezzo di un fittissimo bosco. Alfonso non ha tracce da seguire e si affida al suo senso dell'orientamento: proseguiamo lungo il sentiero, percorrendo in velocità il lungo saliscendi. Dopo 20 minuti arriviamo ad un incrocio: dal Garmin siamo a poche decine di metri dal sentiero dell'andata. Abbiamo 3 scelte: salire verso il sentiero percorso prima; proseguire dritto o imboccare un invitante sentiero in discesa, che secondo i calcoli di Alfonso dovrebbe portarci a pochi metri dalle auto. Nicola propende per il primo, Alfonso per il terzo. Tra salita e discesa la maggioranza decide di scendere: grave errore. Scendiamo per parecchie decine di metri ed arriviamo ad un secondo bivio. Qui la scelta è proseguire in piano o scendere ancora: Raimondo senza esitare si butta nel ripidone. Errore ancor più grave. Nel giro di 5 minuti arriviamo ad un punto morto: un burrone davanti a noi. Ci siamo persi. E citando un film cult: cosa potrebbe ancora andare storto, potrebbe piovere ? Dopo pochi secondi si scatena un acquazzone. E' nel momento delle difficoltà che lo spirito del gruppo prevale: Nicola si rammarica della prima scelta, Raimondo si sottrae alla responsabilità di essersi buttato nel ripidone. Ma lo sconforto dura poco: Alfonso richiama tutti all'ordine. Si torna indietro sino al secondo bivio e poi proseguiamo dritto. La pioggia è fitta, ma siamo su un sentiero battuto e ben tracciato. La direzione è quella giusta. Dopo poco spuntiamo su una strada asfaltata: siamo tornati alla civiltà. Ci tocca però pedalare in salita per un paio di km sotto una pioggia fredda e battente. Ma il traguardo è vicino. Arriviamo alle auto dopo poco, completamente zuppi ma felici di questa nuova splendida avventura !





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