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Castagne vulcaniche

  • Immagine del redattore: Alfonso Calabrese
    Alfonso Calabrese
  • 18 ott 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 22 ott 2020

31km; 770 md+; traccia; relive

Dopo una settimana di pioggia quasi incessante, le previsioni propongono una domenica di sole. Raimondo, da quasi un mese fermo, propone uno dei classici B&S, ovvero l'anello sul cratere di Roccamonfina. Raimondo ha percorso questa traccia numerose volte "potrei farla ad occhi chiusi", afferma l'esimio dottore, sentendosi in grado fisicamente di affrontare i 30km e gli 800 metri di dislivello. Ottobre è il mese delle castagne ed a Roccamonfina la traccia attraversa numerosi castagneti. Si decide di validare la proposta di Raimondo, con Alfonso, Roberto ed la new entry Fabio che rispondono presente.

Come al solito abbiamo i minuti contati decidiamo quindi di partire molto presto per essere in sella alle 8.30 e terminare il giro alle 12.00. Il nostro punto di ritrovo è il Santuario della Madonna delle Grazie a Casale, piccolo borgo in prossimità di Teano.

Partiamo quasi in orario, lungo sentieri sterrati che si alternano a borghi isolati. Tempo perfetto, fondo meno: molto fango e tra un po' qualcuno di noi ne farà le spese.


Alle 9.30 siamo nel primo castagneto e decidiamo di fermarci: le castagne sono di una qualità eccezionale, grandi e luccicanti !

Riempiano fino all'inverosimile i nostri zainetti, ben consci che dovremo pedalare per il resto del giro (25km) con questa zavorra sulle spalle. Forse è proprio il peso che gioca un brutto scherzo al mitico Raimondo. Il nostro biker, dopo aver dominato indenne poche settimane fa le maestose Dolomiti, con i suoi trail a quota 2000, le sue curve paraboliche, salti naturali e scaloni di roccia, cade rovinosamente in prossimità di una pozza di fango. Pur cadendo quasi da fermo, la bici impatta con violenza sul ginocchio. Fortissimo è il dolore, testimoniato da uno scatto, forse un po' impietoso, del "sempre sul pezzo" Alfonso.

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Occorrono buoni 10 minuti a Raimondo per rialzarsi e provare a pedalare. Il dolore è forte e Fabio, in sella ad una fiammante e-bike Specialized, si offre di prendere il ferro vecchio (ops) la bici di Raimondo e lasciare la e-bike all'acciaccato dottore. Riprendiamo il giro e gradualmente il dolore si attenua. Raimondo torna sulla sua bici e ci dirigiamo verso Roccamonfina.

Un nuovo imprevisto ritarda ulteriormente il team: la ruota posteriore della bici di Roberto (la gloriosa Scott full del nostro mitico Generoso), continua a perdere pressione. Decidiamo di cambiare la camera d'aria. Scopriamo però che la ruota è un modello tubeless e non siamo attrezzati per questo tipo di riparazione. Fortunatamente Roberto ha un kit con bomboletta e mastice liquido. Il tubetto è però incompatibile con la valvola. Un prezioso adattatore di Alfonso ci consente di completare il lavoro.

Ripariamo la ruota ma il nostro ritardo è mostruoso.

Il buon Raimondo, ora ringalluzzito dopo la caduta, consiglia di lasciare la traccia su asfalto e di tagliare all'interno del cratere. Nonostante le perplessità di Alfonso, Roberto e Fabio, con il suo consueto piglio deciso Raimondo ("mi chiamano Peppe di Roccamonfina", afferma) convince il team e abbandoniamo la via certa per l'incerto. Per l'ennesima volta (lascio gli appassionati di questo blog contare gli eventi simili) il cambio risulta infelice.



Pur divertendoci sulla bella discesa tra i terrazzamenti dell'ennesimo castagneto, arriviamo nuovamente alla strada asfaltata che avevamo da poco lasciato (solo molto più in basso). E' oramai tardissimo e decidiamo di seguire la strada (risalendo tutta la quota persa sui terrazzamenti) e rientrare poi tutto su asfalto alle auto. Arriviamo alle auto alle 13.30, distrutti per il peso sulle spalle, ma sempre felici ed entusiasti per un'altra avventura in MTB.

PS. Grande prima performance di Fabio, che ci auguriamo non si spaventi per le disavventure di oggi e torni presto nel grande team Bike & Ski.


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