Acquapendente di Avella
- Alfonso Calabrese
- 6 feb 2022
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 9 feb 2022
30km; 780m d+; traccia; relive; photo album; video Rinaldo; video Pasquale; video Alfonso (tbd)
Per questa prima domenica di Febbraio decidiamo di unirci al giro organizzato dal Team Bike Acerra ed al quale partecipano numerosi altri club, trai quali i Carbonari Bikers ed i Lavativi del Vesuvio. Allo start sono più di 50 le bici che prendono il via.
Il team Bike&Ski viene rappresentato oggi dai veterani Alfonso e Rimondo e dai "giovani" e scattanti Andrea e Francesco. Quest'ultimo sarà l'unico a completare indenne il giro. Ma andiamo con ordine e cominciamo, come è d'uopo fare, dall'inizio o meglio dalla vigilia.
Questa volta nulla è necessario in termini di tracce e organizzazione logistica. Tutto è stato infatti ottimamente preparato dall'amico Giuseppe Piscopo del TBA, con tanto di giro di perlustrazione effettuato una settimana prima. Quindi traccia disponibile e sul posto troveremo il mitico Peppe detto "Alì", pronto a guidarci alla scoperta del sentiero lungo il fiume Clanio, la cascata dell'Acquapendente e la vetta del monte che sovrasta Baiano
Alfonso, sommo direttore tecnico ed organizzatore delle tracce B&S (si ricorda per i nuovi lettori, ndr), potrebbe "riposarsi" se non fosse per l'attività di ripristino del suo portabici, oggetto di un brutto imprevisto e relativa rottura del gancio portante.
Alfonso, ingegnere di chiara fama, dopo aver effettuato un'analisi approfondita delle cause radice della rottura, identificando con un diagramma di Ishikawa tutte le possibili modalità di difetto, effettua la sostituzione delle parti danneggiate. Predispone inoltre un improvement strutturale, aggiungendo una terza cinghia di sicurezza. Il portabici è perfettamente riparato, ma occorre effettuare un prova di carico dinamica. Alfonso propone quindi a Raimondo ed Andrea di utilizzare l'uscita ad Avella per trasportare le loro bici.
Le occhiatacce di sospetto di Raimondo ed Andrea nei confronti del "sempresicurodiséAlfonso" ed i loro vani tentativi di sottrarre le loro amate bici al test, non fanno desistere il direttore. Alle 7 in punto di domenica 6 Febbraio Alfonso arriva da Raimondo e carica le prima bici. Poi è la volta di quella di Andrea, mentre quella di Alfonso è al sicuro nel bagagliaio. Si parte con qualche cigolio e tanto timore da parte di Raimondo ed Andrea.
Arriviamo sani e salvi, con le bici perfettamente ancorate, in quel di Tufino alle 7.50. Prova di carico superata. Scarichiamo le bici ed attendiamo quindi l’arrivo degli altri bikers.
PS. Raimondo non cesserà di “perculare” Alfonso, che orgoglioso della riparazione, racconterà a quasi tutti i numerosissimi bikers la vicenda della rottura del portabici e relativa riparazione.

Alle 8.30 iniziamo il giro. Dopo un breve trasferimento su asfalto, entriamo in un bel noccioleto che ci conduce alla prima salita, lungo il corso del fiume Clanio. Il ritmo è serrato. Molti sono i bikers agonisti e altrettante sono le e-bikes. Alfonso e Raimondo, già da subito arrancano sul rampone iniziale al 18% e si prendono prepotentemente la coda del gruppo. Andrea e Francesco, invece, seguono senza grossi problemi il gruppo di testa. E’ l’occasione di chiacchierare pedalando con tanti amici raccontare le recenti uscite. Raimondo è a colloquio con il presidente dei Carbonari, Salvatore, per almeno 2 km.








Lungo il percorso Peppe "Alì" guida sicuro il plotone di testa e Giuseppe Piscopo, con la sua fiammante ebike, passa in continuazione dalla testa alla coda del gruppo per impedire, a mo' di mamma chioccia, che i suoi "piccoli bikers" possano smarrirsi.
Guadiamo in un paio di punti il fiume e poi entriamo su un sentiero sterrato, fino ai piedi della cascata dell'Acquapendente. Per avvicinarci alla base della cascata lasciamo le bici sul sentiero e ci arrampichiamo a piedi per circa 150 metri. Anche se la portata della cascata è ridotta, il salto è spettacolare e non lesiniamo in foto: come per un matrimonio tutti vogliono singolarmente ed in gruppo fotografarsi e quindi restiamo ai piedi della cascata per almeno 20 minuti.







Ecco solo 1% delle foto alla cascata. Pare che le altre foto, per lo più scattate dallo storico cine-operatore dei Cbkr Alfredo, ovvero centinaia e centinaia di tera byte, abbiano creato un grave sovraccarico dei principali data center, utilizzati per il cloud (il link all'inizio del racconto, ndr).






Salutata la fontana, ridiscendiamo velocemente lungo il Clanio e prendiamo un nuovo sentiero sulla sinistra. Inutile dire che ci troviamo nuovamente di fronte ad un'ardua salita, stavolta con fondo sterrato. Pendenze del 10%, percorse ancora in grande scioltezza da quasi tutti i partecipanti. Non male anche il plotone di coda, dove Alfonso e Raimondo riescono a percorrere il tratto senza avere particolari ripercussioni all'apparato cardiovascolare.




Arriviamo nuovamente su un crinale con una stupenda vista in direzione sud, con la vallata di Baiano, il castello di Avella ed in lontananza il Vesuvio ed il golfo di Napoli. Peppe Alì è sempre in ogni dove a dispensare incitamenti e indicazioni topografiche. Giuseppe continua nel suo incessante andirivieni (pare che alla fine abbia percorso più di 100km).


Scendiamo per un breve tratto e poi si sale nuovamente lungo un tratto di asfalto per poi continuare su sterrato. Circa 5km che azzerano le residue energie di Raimondo e quasi del tutto quelle di Alfonso.








Ci ricompattiamo con il gruppo e facciamo una nuova foto, a testimonianza dell'esistenza in vita di tutti. Qui non possiamo non segnalare il piglio deciso di Aldo Prisco, decano con i suoi 68 anni portati alla grande, rigorosamente in bici muscolare. Un mito per tutti !

Il giro prevedrebbe di salire ancora per altri 40 minuti, fino al rifugio CAI Poligono. Parte del gruppo decide di rientrare lungo la strada asfaltata. I più motivati e decisi continuano per il rifugio.
Noi siamo alla frutta. Raimondo ed Alfonso decidono di prendersi una lunga pausa e tornare indietro, scegliendo però di percorrere a ritroso lo sterrato. A malincuore Andrea, che vorrebbe proseguire ma ricordiamo è in auto con Alfonso, si accoda ai due. Francesco continua il giro il gruppo degli intepidi fino al rifugio.
Saluti e baci ai 2 gruppi che ripartono. Dopo aver consumato le residue barrette e dato fondo al sacchetto di caramelle, ci rimettiamo in sella per affrontare la lunga discesa.
Non abbiamo testimonianze fotografiche ma dopo pochi secondi assistiamo ad una tanto rovinosa quanto esilarante caduta di Andrea che si spalma dentro un canalone. Dopo una veloce ricognizione del corpo e della bici, non sembra ci siano particolari problemi. Andrea torna in sella e si fionda con Alfonso e Raimondo nella lunga discesa che ci porta nell'abitato di Baiano.
Qui ci affidiamo Raimondo, oggi in versione "Peppe di Avella", che seguendo un percorso alquanto arzigogolato riesce a riportarci alle auto. Sono le 12.00. Riponiamo con cura le bici sull'oramai collaudato porta-medesime e torniamo a casa, stanchi ma felici di aver ancora una volta pedalato in allegria tra boschi, fiumi e sentieri montani.
Ancora grazie al mitico Giuseppe ed al team TBA ed alla prossima avventura.








Commenti