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A spasso sul Tifata

  • Immagine del redattore: Alfonso Calabrese
    Alfonso Calabrese
  • 30 gen 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

14km; 349md+; traccia; relive; video

Breve ma intenso giro sulle cave di San Prisco fino alla vetta del monte Tifata.

Oggi abbiamo poco tempo da dedicare al giro, occorre rientrare entro le 13 a Napoli. Alfonso, Raimondo, Mario e Roberto si ritrovano alle 8.30 all'uscita di Caserta Nord per poi dirigersi a San Prisco. Il programma prevede l'ascesa delle cave abbandonate fino alla vetta del Tifata poi discesa vero Nord-Est, risalita tra San Leucio e Taverna Nuova, per poi ridiscendere sul trail "i canaloni".

Gli oramai consueti ed immancabili errori sulle tracce ci costringeranno ad abbandonare il piano iniziale e ridiscendere dal Tifata su un nuovo trai sul versate opposto (Sud-Ovest), tornando così alle auto senza affrontare la seconda parte del programma.

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Lasciate le auto si inizia a pedalare e dopo un rapido trasferimento su asfalto arriviamo ai piedi della prima cava, la cava maggiore di San Prisco . Le rocce bianche, il silenzio, il sole di oggi dipingono uno scenario spettrale.


Iniziamo quindi a salire lungo un ripidissimo sentiero che si inerpica lungo il lato destro della cava maggiore. Qui commettiamo l'errore: dopo una durissima salita al 30% di pendenza (fatta a piedi) ci ritroviamo sulla sommità della cava, mentre avremmo dovuto costeggiarla e salire lungo la cava minore, alle sue spalle. Poco male, imbocchiamo un sentiero in discesa che ci riporta nella cava minore dove riprendiamo il percorso iniziale. Soprassediamo sulle esternazioni di Raimondo (Peppe e Caserta), che aveva sollevato qualche dubbio sul sentiero in salita.

La discesa nella cava maggiore è comunque divertente ed in parte ci ripaga delle fatiche profuse lungo il salitone maledetto.


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Siamo ora sul sentiero giusto ma ci aspetta un'altra lunga e dura salita. Presto ci rendiamo conto che non riusciremmo a tornare per l'ora stabilita e quindi valutiamo di non valicare il Tifata ma di riscendere, una volta in vetta, lungo lo stesso versante dell'ascesa.


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Arriviamo in vetta abbastanza stanchi e provati dalla lunga ... camminata. Raggiungere la vetta è comunque un'esperienza rigeneratrice e restituisce grandi emozioni.

Dopo le foto ed alcuni minuti spesi per ritrovare le poche energie rimaste, cominciamo a girovagare sull'altopiano in cerca di ispirazione. Dopo una 20ina di minuti Mario consulta la sua mappa magica dei sentieri e decidiamo di prendere un trail che, secondo le sue fonti, ci porterà verso San Leucio. Saranno 30 minuti di puro divertimento su un trail a picco sulla cava minore e con un panorama sul golfo di Napoli.



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Il sentiero alla fine non ci porta a san Leucio ma nuovamente sulla cava minore. Lasciata la cava alle nostre spalle imbocchiamo un sentiero scavato nel tufo, altra emozione inaspettata. Poi prima di arrivare alle auto costeggiamo un inebriante campo di friarielli.

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Breve lavaggio dei nostri destrieri e poi di corsa a casa. Alla prossima avventura.




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