Montevergine Bike Marathon
- Alfonso Calabrese
- 10 giu 2018
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 10 ott 2019
34km; 1190 mD+; traccia; relive Il team si è a lungo preparato per questo evento: un duro percorso nel cuore del Parco Regionali del Partenio, per 2/3 di sterrato. Oggi la squadra è composta da Generoso, Nicola, Raimondo ed Alfonso e si ritrova a Mercogliano alle 8, per poter perfezionare le iscrizioni e ritirare il pacco gara. Dopo una lunga fila, si torna alle bici per il consueto setup pre-gara.

Dopo aver montato ed equipaggiato le nostre MTB, siamo pronti per schierarci sulla linea della partenza. E' d'obbligo una fermata al bar del corso, dove con i consueti caffè, assaggiamo dei saccottini al cioccolato, probabilmente risalenti all'edizione 2017 della Marathon.

Oggi la partecipazione è buona, valutiamo in circa 418 gli atleti allo start.
Identifichiamo subito i biker del servizio di supporto, che chiuderanno la coda del gruppo. Già prevediamo che avremo modo di approfondire la loro conoscenza.
Ci posizioniamo subito alle spalle dei Carbonari Bikers, dove tra i tanti volti noti salutiamo la sempre sorridente ed agguerrita Marianna. Alla nostra destra un nutrito team di ciclisti di Eboli, in una sgargiante divisa verde.
Purtroppo le nostre nuove divise non sono state ancora consegnate: ufficialmente per un problema di corriere, ma temiamo che il ritardo sia dovuto all' assegno dal Presidente non coperto ;). Ci accontentiamo dei nostri storici ed eterni wind-stop, indossati, come da citazione del grande Toto', a Natale, Pasqua e Ferragosto.



Alle 9 in punto inizia l’avventura: il nostro obiettivo primario è finire, possibilmente prima del tramonto. Siamo conviti che la gara dei 34 km sia alla nostra portata e quindi partiamo con il giusto piglio e senza alcuna esitazione. Ricordiamo che Raimondo ed Alfonso sono alla loro 4a gara ufficiale (prima nel 2018), Nicola è un veterano e Generoso è alla sua seconda, dopo l'esperienza della Spoleto Norcia del 2017.

Il percorso prevede una impegnativa salita, lungo la strada che si arrampica sino al monastero di Montevergine. Il nostro team si sgrana subito: Nicola tiene il passo del gruppone, mentre Raimondo ed Alfonso guidano convinti lo sparuto manipolo di biker delle retrovie. Generoso, fiero del suo incedere sicuro e potente, si posiziona in coda, cominciando una lunga chiacchierata con i biker del servizio di Fine Gara. Dopo 10 interminabili chilometri abbandoniamo l’asfalto, per iniziare una lunga salita su sterrato. Poco simpatiche sono le osservazioni del personale di supporto presente alla deviazione, che ci domanda se fossimo sicuri di continuare o se volessimo tornare indietro. Raimondo non nasconde il fastidio per tale affermazione e dimostra le sue energie scattando improvvisamente affrontando la salita su sterrato a forte velocità (almeno per i primi 3 metri).

Anche Generoso, con una improvvisa accelerazione, raggiunge Alfonso. Intanto Raimondo, forse ancora turbato dai dubbi sulla sua tenuta atletica, spinge e si stacca. La salita non è affatto semplice ed occorrono buoni 50 minuti per completare i 6km, fino al primo ristoro.

Raimondo raggiunge il ristoro con buon anticipo rispetto ad Alfonso e Generoso. Non appena vede i suoi compagni, li saluta e segue il gruppo, segnando con questa scelta il destino della sua corsa. Il gruppo di coda infatti, dopo 800 m viene fermato dagli organizzatori, che decidono di dirottarli su una variante, che di fatto elimina circa 8km della traccia e soprattutto taglia la parte più adrenalinica della giornata; un fantastico single-track nel bosco di faggi. Raimondo completerà quindi la "gara" con circa 1h30 di anticipo, meditando appoggiato all'auto chiusa (di Alfonso), in attesa del loro arrivo, sul significato profondo delle tracce tagliate.
Tornando al ristoro, Generoso è davvero stanco; chiede alla protezione civile di sedersi in auto e cerca di ritrovare le forze mangiando circa 18 crostatine. Anche Alfonso si rifocilla e dopo circa 10 min si rimettono in sella.


Disponendo di potenti ciclocomputer Garmin, sia Generoso che Alfonso hanno una visione chiara della traccia e trovano un percorso per evitare il "posto di blocco", fatale a Raimondo. Mantengono quindi le loro ruote nella traccia iniziale.
Dopo aver attraversato il pianoro di Campo Maggiore, inizia una ennesima salita su asfalto. Questa è più corta, ma più pendente e senza tratti dove riposarsi. Dopo un paio di soste, si scollina ed inizia un fantastico single track, tenuto benissimo, dove Alfonso e Generoso sfrecciano tra fitti faggi ed insidiose rocce.
Finita la discesa si trona a salire per ancora 1km per poi tornare al punto che diverrà per sempre "il taglio di Raimondo".



Il resto del percorso è un alternarsi di ripide discese e nuove brevi salite. Qui la tecnica di Generoso prende il sopravvento e il nostro Presidente stacca il più prudente Alfonso.

Ultimi sforzi per superare una salita lungo un canalone e poi si arriva a Mercogliano dove il percorso prevede delle divertentissime scale, affrontate ad altissima velocità. A pochi chilometri Alfonso viene assalito da crampi su entrambe le gambe. Dopo aver fatto 3 min di stretching, riparte, non riuscendo più a raggiungere Generoso.


Finalmente il traguardo. Sono le 13.45 e l'ultimo componente del team ha chiuso la gara. Missione compiuta !!!


Per dovere di cronaca e non per infierire, riportiamo in calce "il Taglio di Raimondo".









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