Roccamonfina Scarface
- Alfonso Calabrese
- 28 ott 2023
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 8 feb
Ultimo weekend di Ottobre e con un tempo finalmente compatibile con un'uscita di sterrato. Decidiamo di tornare a Roccamonfina, stavolta partendo da Sessa Aurunca ed inserendo nel giro i castagneti a Nord del paese famoso per le castagne ed i funghi porcini.
Qui la traccia che oggi seguiremo in modo impaccabile senza alcun taglio o modifica.
All'appuntamento delle 8.30 nel centro di Sessa Aurunca giungono alla spicciolata: Mario, Alfonso con Raimondo, poi Fabio (si incredibile ma vero, oggi abbiamo anche Fabio !) ed infine Nicola (figura mitologica metà dottore e metà bici, che ogni tanto ci concede l'onore della sua compagnia).
Dopo aver bisticciato con il parchimetro per quasi 20 minuti, ci muniamo tutti di ticket e, chiuse le auto, partiamo in direzione Roccamonfina.
Il percorso di oggi prevende una lunga, ed a tratti dura, salita fino alle porte di Roccamonfina. In poco meno di un'ora, dopo una pausa caffe a Ponte (offerto dal sempre disponibile Fabio), arriviamo a Roccamonfina.


Il tempo di una foto e ripartiamo in direzione di Conca delle Campania. dopo circa 2 chilometri voltiamo a sinistra e poco dopo abbandoniamo l'asfalto. Percorriamo alcuni terrazzamenti di castagni, affrontando salite via via più ripide.
Dopo molte pause per i consueti (!) bisogni fisiologici, arriviamo su una prima cresta e percorriamo un sentiero in piano per circa 2 chilometri. Qui zigzaghiamo tra le pozzanghere ed incrociamo una lunga carovana di fuoristrada e ci domandiamo da dove vengano e soprattutto dove stiano andando.
All'ennesima pozzanghera, alla vista dei copiosi schizzi di fango sulla sua sempre luccicante e-bike, Mario viene colto da un attacco simil-epilettico. Si riprende dopo poco e continua la sua strenua battaglia contro la diabolica miscela di acqua e terreno.
Terminato il sentiero, torniamo su asfalto e poi su un ciottolato. Qui l'ultima durissima salita ci prosciuga le poche residue energie. Stiamo salendo da 20 chilometri. La stanchezza è tanta e si farà sentire di qui a poco lungo la discesa, dove 3 tra noi saranno protagonisti di cadute più o meno rovinose.
Prima di lanciarci sulla discesa, ancora una pausa per indossare k-way, settare sellini ed adeguare la pressione delle gomme.
La discesa non è eccessivamente ripida. Dopo il primo tratto, dove scendiamo a manetta, procediamo poi con attenzione, essendo il sentiero affollato di famiglie alla ricerca di castagne. Raimondo, che durante la salita occupava con orgoglio e convinzione la coda del gruppo, ora si lancia lungo la discesa seguito a ruota da Fabio.
A tratti il bosco si dirada e percorriamo dei sentieri di cresta con un bel panorama alla nostra destra.
Raimondo e Fabio si staccano nuovamente ed ignari degli eventi che tra poco narreremo aspetteranno il resto del gruppo quasi alla fine del sentiero.
Il primo a cadere è Nicola su un ripidone in parte reso viscido dalla pioggia. Procedeva molto lentamente e la sua caduta è poco più di uno scivolone. Nessuna conseguenza di rilievo. Poco dopo è la volta di Alfonso, che invece perde il controllo su un tratto apparentemente tranquillo, ma l'alto fogliame copriva un canale dove la sua ruota si blocca. Alfonso si ribalta sulla destra e ruzzola a terra. Un infido ramo irto di spine gli aggancia la guancia destra e gli procura numerosi graffi.
I graffi non sono profondi ma cominciano a sanguinare copiosamente. Alfonso tira fuori il kit di pronto soccorso e Nicola, che si ricorda di essere un illustre chirurgo oltre che un valido bikers, tampona e blocca il sanguinamento con del cerotto spray. Qui una foto in soggettiva, ripresa dallo stesso Alfonso, disteso sul letto di foglie e i suoi graffi.
Sistemata la faccia di Alfonso, ci rimettiamo in sella e dopo poco è Mario a volare oltre la sua bici. Anche qui le asperità del terreno e il manto di foglie sono la causa della caduta. Nessuna conseguenza alla bici e ed al ciclista, ma un bello strappo ai pantaloni costringerà Mario in settimana a mettersi alla ricerca di una nuova divisa.
Continuiamo a scendere ma di Raimondo e Fabio nessuna traccia. Arriviamo ad un bivio. La traccia gpx indica di proseguire dritto, ma a sinistra c'è una stradina che riporterebbe a Roccamonfina. Avendo Fabio espresso poco prima il desiderio di comprare un po' di castagne alla sagra e conoscendo la tendenza di Raimondo a stravolgere il programma, nasce il dubbio che i due abbiamo deciso di prendere la strada a sinistra. Alfonso prova a chiamare Raimondo al cellulare. Fortunatamente siamo in una zona coperta da segnale e Raimondo risponde, confermando di non aver lasciato la traccia (altro miracolo di oggi). Alfonso gli chiede di fermarsi e di attenderli. Sbuffando Peppe di Roccamonfina accetta e dopo 5 minuti ci ritroviamo ai limiti del castagneto.

Proviamo ancora a raccogliere qualche castagna, ma oramai sembra che i ricci siano tutti vuoti o con castagne bacate. Ci lanciamo quindi nell'ultima discesa che ci porta a Tuoro prima ed infine a Sessa Aurunca.
Siamo alle auto senza ulteriori intoppi. E' tardi. Il tempo di un veloce saluto e siamo tutti sulla strada del ritorno. Grande giro anche oggi, sperando di rivedere presto Fabio e Nicola, prima che la loro fibra da desaparecidos li colga nuovamente.
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