Lauro con neve
- Alfonso Calabrese
- 16 gen 2021
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 6 giu 2024
Con il weekend in zona gialla, finalmente programmiamo un giro fuori provincia. In settimana un vento gelido proveniente da Nord, ha fatto precipitare le temperature e coperto di neve le cime, imbiancando le montagne, già a quote molto basse. Raimondo propone di arrivare in auto al rifugio Spina, a Baiano (Av) e di lì raggiungere in bici Campo San Giovanni e Campo Maggiore, nel cuore del Parco regionale del Partenio. Al mattino di sabato 16 gennaio, 5 eroi sono pronti a sfidare freddo e neve: Alfonso, e-Fabio, e-Mario, Raimondo e Roberto. Preso un caffe all'uscita della A16 di Baiano, ci dirigiamo per la stradina che si inerpica tra i boschi in direzione del Rifugio Spina. Mancano un paio di km al rifugio quando le condizioni del manto stradale si fanno proibitive: una spessa lastra di ghiaccio ci impedisce di proseguire, nonostante le nostra auto siano tutte dotate di gomme invernali. In particolari difficoltà è la Peugeot di Fabio, che monta delle gomme high tech Pirelli Winter Zero.
Raimondo e Fabio, dopo aver purtroppo constatato che la denominazione di Winter Zero, indicava il grado di aderenza sull'asfalto durante il periodo invernale, effettuano una ardita e delicata inversione ad U, collocando sassi, rami e cartoni sotto le winter "zero aderenza". Roberto e Mario, con le loro 4x4 non hanno problemi nel fare dietro-front. Mestamente ci dirigiamo nuovamente verso valle.
Occorre rivedere interamente il piano della giornata. Raimondo propone di ripiegare su una traccia con partenza da Lauro, fatta già altre volte nel passato. L'idea non è peregrina. Il versante del Partenio sopra Lauro è meglio esposto ed è normalmente poco ventilato. Ci dirigiamo quindi senza indugio su Lauro, che raggiungiamo dopo 20 minuti.
Set up rapido delle bici, configurazione dei supporti audio-video e si parte per una nuova avventura.
Alfonso non è riuscito a ritrovare la traccia, ma Raimondo è operativo con il suo GPS tracker su smartphone. Inoltre Raimondo ha ben in mente tutto il percorso e notoriamente è confortato da una più affidabile memoria visiva.
Il percorso prevede 12km circa di dolce salita (600m di dislivello complessivo, quindi un 5% di pendenza media). Un paio di Panda 4x4 in discesa ci allertano che di lì a 2 km la strada è ghiacciata: "ragazzi, state attenti che vi accapezzate!".
Contenti per il "ragazzi" e per nulla intimoriti dalle condizioni annunciate, continuiamo imperterriti la nostra ascesa.
Come da allerta dei pandisti, a circa 400 m di quota troviamo neve e ghiaccio. La pedalata resta fluida e il morale è alto, come il sole che troneggia limpido e lucente sopra di noi.
Ci fermiamo per un altro selfie di gruppo e non possiamo non ricordare altre avventure ed altre foto fatte proprio qui con il nostro grande Gene.
Riprendiamo il percorso. Tra poche centinaia di metri lasceremo l'asfalto e prenderemo uno sterrato che ci porterà in discesa in un vallone e poi in salita fino alla vetta. Raimondo tiene saldamente la testa del gruppo. Lo scenario invernale, la grande quantità di neve che copre ogni angolo, cespuglio e riferimento trae però in inganno il buon Raimondo, che non vede l'ingresso del sentiero. Poco male, ci rendiamo conto dell'errore e torniamo indietro fino ad imboccare la strada giusta. Il sentiero scende e surfare con le nostre bike su un letto di neve è da sballo.
Dopo il divertimento però quasi 2 ore di una lunga salita: prima, lungo uno stretto sentiero, poi attraversando i terrazzamenti di un nocelleto ed infine, su un nuovo sentiero, largo e molto ripido. La temperatura è intorno ai 4 gradi. Sono le 12:00 e la vetta è ancora lontana.
Ci fermiamo ad un bivio e discutiamo sul da farsi: Fabio e Mario sono freschi (entrambi su e-bike). Roberto, Raimondo e Alfonso, meno, ma comunque in grado di proseguire. C'è però un'incognita: l'unico ad avere la traccia è Raimondo, che è al 10% di batteria. Rischiamo di trovarci in difficoltà in vetta, proprio quando la temperatura comincerà a calare.
Decidiamo quindi di abbandonare l'idea di arrivare in vetta e di imboccare un sentiero in discesa, che non conosciamo ma che comunque dovrebbe ricondurci al percorso fatto in salita. Dopo pochi minuti ci ritroviamo lungo un sentiero a meta collina: alla nostra sinistra in lontananza il sentiero fatto all'andata e che vogliamo raggiungere, in mezzo un burrone di 200 m.

Proviamo a proseguire ma non c'è giunzione percorribile in bici tra le due formazioni rocciose. Occorre scendere nel burrone e poi risalire. Fortunatamente il sole ci riscalda e le forze sono ancora con noi. Proseguiamo e dopo tratti di salita al 30%, nuove discese e nuove salite, ritroviamo il sentiero dell'andata.
Non ci resta che scendere nuovamente lungo la strada asfaltata e in pochi minuti siamo alle auto.
Le immagini parlano da sole. Stupenda avvenuta anche oggi, condita come sempre dal brivido dell'imprevisto. Grandi Mario e Fabio, che hanno dovuto trascinare, in alcuni tratti, le lori pesanti e-bike. Atletico ed elegante Roberto, nel suo nuovo completo giallo fluo. Attento e preciso, Alfonso, foto e video (link) all'altezza dell'evento. Ma grande e immenso il nostro Raimondo, oramai un'enciclopedia dei trail della Campania, pilastro insostituibile del team.
Alla prossima !












































































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