Castello di Forino
- Alfonso Calabrese
- 29 set 2018
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 6 giu 2024
Dopo aver dominato i sentieri dolomitici, e con ancora negli occhi il profilo delle magiche montagne del Trentino, il grande team Bike&Ski torna all'azione nel più vicino complesso montuoso del Partenio ed in particolare nella parte più a sud. Torniamo in quel di Bracigliano che ci ha visto più volte protagonisti di escursioni più o meno "tranquille".
La convinzione di essere esperti della zona ci ha spinti ad organizzare qui l'uscita di sabato 29 settembre, sabato dove vogliamo essere di rientro presto per poter assistere al big match Juve-Napoli, previsto per le 18.
Generoso, Raimondo sono motivatissimi, con Santino, Mario ed Alfonso. Anche Roberto, con un ginocchio malconcio, non vuole mancare e sarà con noi. Assente giustificato Nicola, ancora alle prese con i postumi della caduta sul Col Rodella. Assente ingiustificato Pasquale, che preferisce svegliarsi tardi ed assistere ad un'amichevole senza alcuna importanza della squadra di cui è preparatore atletico. Eventuali altre assenze gli costeranno l'espulsione dal team e un'ammenda pecuniaria ad almeno 4 zeri.
Tornando al giro di oggi l'appuntamento è fissato per le 8.30 al castagneto che sovrasta il piccolo comune di Bracigliano. Mario, come da tradizione arriva puntuale e alle 8.30 è già pronto con bici montata ed oliata. Roberto, Generoso vengono con Alfonso che per raggiungere il bosco si rivolge al senso dell'orientamento di Generoso, che per i lettori più distratti ricordiamo essere nativo della zona. Ovviamente le indicazioni di Generoso sono inconsistenti e fuorvianti e arriviamo all'appuntamento con 15 minuti di ritardo. Anche Raimondo e Santino arrivano tardi, quasi alle 9, avendo deciso di arrivare dall'atro versante della montagna per Avellino (i più maligni ipotizzano che il ritardo sia dovuto ad una mega colazione consumata in solitaria senza invitare gli amici).

Ci mettiamo in sella verso le 9.20 e subito Raimondo lamenta problemi di set-up della sua fiammante full. Dopo pochi colpi di pedale la sua catena tende a scappare dai pignoni; capiamo subito che non è in condizione di proseguire. Santino osserva che la catena sembra essere lenta e forse "troppo lunga". Dopo qualche esitazione Raimondo ammette di aver fatto sostituire la catena al suo (ex) ciclista di fiducia. L'unica soluzione è quella di togliere alcune maglie. Fortunatamente il sempre previdente Alfonso ha con se lo smaglia-catena e il team si mette all'opera per effettuare questo intervento. L'operazione richiede oltre venti minuti ed il sacrificio di 4 maglie, ma ha un'ottima riuscita. Raimondo ora può proseguire. Dopo pochi secondi succede qualcosa di incredibile: premesso che la riparazione di una catena è un evento raro che si verifica in media ogni 200 o 300 uscite, dopo neanche un minuto dalla riparazione sulla bike di Raimondo avviene la rottura della catena di Alfonso !!!
Stavolta la riparazione è molto più complessa: non abbiamo con noi una falsa maglia (ovvero una maglia che chiude una catena senza bisogno di una ribaditura meccanica) e quindi non ci sarebbe verso di richiudere la catena: stavolta Mario, che già si era confrontato in modo deciso con Santino nella precedente riparazione, ha l'idea giusta e consiglia di effettuare l'apertura parziale di una maglia per poi usarla come chiusura. E' un'intervento delicato che richiede precisione micrometrica: l'equipe operatoria vede Alfonso come operatore allo smagliacatena, Santino tiene tesa la catena, Raimondo è il ferrista dell'equipe passando smagliacatena e pinze, Mario verifica la profondità del foro. Roberto e Generoso hanno un ruolo cruciale: raccolgono castagne in giro. Anche in questo caso l'operazione riesce in modo impeccabile e la catena resterà ben chiusa sino alla fine dell'escursione.
Ripartiamo ed affrontiamo 3 km di discesa verso Forino, alternando trails larghi tra castagni e strette vie tra i rovi.




I rovi sono però fatali prima a Raimondo e poi ad Alfonso che sono ancora vittime di stop forzati a causa di una foratura a testa. A questo punto, sostituite le camere d'aria siamo clamorosamente in ritardo e decidiamo di accorciare il programma. Decidiamo quindi di scalare il colle fino al borgo medioevale di Castello di Forino per poi tornare verso le auto.





Sulla cima del colle troviamo la cappella di San Nicola ed i ruderi del castello, che non suscitano in noi grande trasporto. Ad ogni modo la salita è stata impegnativa e ci godiamo poi una discesa su sterrato che prevede nel tratto finale un percorso tra rocce, molto impegnativo. Come detto decidiamo di tagliare e dopo 1 km su asfalto prendiamo un sentiero che, con pendenze in alcuni tratti proibitive, ci conduce alle auto. Alla prossima avventura, sperando di passare più tempo in sella e meno a riparare le bici !!!











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