Sarno Forest
- Alfonso Calabrese
- 21 mag 2023
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 6 giu 2024
A quasi un mese di distanza dall'ultima uscita di gruppo sul Matese, in questo piovoso maggio troviamo finalmente una data utile e decidiamo di cimentarci con il monte Sant'Angelo, sopra l'abitato di Sarno.
Il piano è ambizioso (considerando lo stato di forma del nostro attempato team): partire da Sarno sino alle porte di Palma Campania, qui prendere un sentiero che nella fitta boscaglia ci dovrebbe condurre ai ruderi del castello di Palma; poi proseguire e prendere un nuovo sterrato fino alla sommità del monte Sant'Angelo e quindi ridiscendere su vari sentieri fino a Palma, con un salto alla grotta del Boscariello e poi tornare a Sarno. Il giro viene approntato da Alfonso sulla base dei sentieri presenti su KOMOOT e stuzzica l'interesse di tutti. Alla partenza, domenica 21 maggio 2023, siamo infatti quasi al completo: Alfonso, Andrea, Fabio, Francesco, Mario, Raimondo e Roberto compongo il bel gruppone di oggi. Tutti torneranno integri alle auto, dopo aver cambiato ben 3 volte itinerario (con un generoso taglio) e dopo aver perso e poi ritrovato il sempre indisciplinato Raimondo.
Il primo ad arrivare all'appuntamento come da tradizione è Mario, seguito poi da Francesco, oggi puntuale come non mai. A seguire il resto del gruppo, che si era attardato per un caffè offerto dal redivivo Fabio, tornato in sella dopo alcuni mesi di pausa di riflessione mistica sul significato dell'universo. Torna oggi anche Andrea, che ha smaltito le conseguenze del volo plastico ed atterraggio sul tronco di un alto faggio sul Taburno. Alle 8.45 partiamo da Sarno, dove lasciamo le auto alle sorgenti del fiume omonimo e percorriamo circa 6 km in piano su asfalto.


Alfonso indica come sempre la via ed al km 5, 85 svoltiamo a destra, su un ripido sterrato (il sentiero delle Poiane). Saliamo per circa 600 m, quando il sentiero si chiude e fitti rovi ci impediscono di proseguire. Proviamo a trovare sentieri alternativi, ma neanche Peppe di Sarno è in grado di superare l'impasse.

Dopo un selfie di gruppo in mezzo alle alte erbacce, Alfonso propone di tornare sull'asfalto e di salire verso il castello lungo la strada principale. Il gruppo borbotta qualcosa di indecifrabile ma come da tradizione si fida. Alfonso aggiunge: "Ragazzi proviamo di qua, tanto l'importante non è dove andiamo ma farlo divertendosi in bici ". L'affermazione non genera particolare ottimismo e solo il nostro elettrico Mario sembra apprezzarne il senso profondo.
Tornati quindi sui nostri passi, ritroviamo l'asfalto e cominciamo una lunga salita fino al castello. Qui il gruppo si sgrana e l'arrugginito Raimondo accumula un ritardo di alcuni minuti. Ma il team è solidale e si ferma ad aspettarlo ad uno dei tanti tornanti.
Un supporto gli viene dato anche da Fabio, che lo trascina con la spinta del suo motore elettrico per qualche centinaio di metri.

Al km 12,4 arriviamo al borgo del castello di Palma Campania il panorama sul Vesuvio è spettacolare e di lì scorgiamo, nonostante il cielo nuvoloso, tutto il golfo di Napoli, con la penisola sorrentina e l'inconfondibile profilo dell'isola di Capri.


Al momento abbiamo percorso 7 chilometri di salita e superato 380 metri di dislivello positivo. Il giro prevede altri 4 km di salita con ulteriori 400 m di dislivello. Il team sembra non troppo stanco, con il solo Raimondo già quasi in "riserva". Alfonso ha individuato nel percorso 3 possibili tagli, per alleggerire il percorso alla bisogna. Qui di seguito lo schema dei tagli.

Il primo taglio, 200 m dopo il castello, ci porterebbe quasi immediatamente sul sentiero di discesa. Quindi decidiamo di proseguire. Alfonso riesce a convincere il gruppo ed anche il secondo possibile taglio viene ignorato. Al chilometro 13,5 ci immettiamo su un nuovo sentiero sterrato nel fitto del bosco. Qui la salita è tosta e siamo costretti a spingere la bici per almeno 1,5 chilometri dei 3 complessivi del sentiero. Saliamo per circa un'ora. Raimondo per 3 volte si ferma con il chiaro intento di tornare indietro per poi convincersi a proseguire. Non manchiamo di incrociare dei bikers che nel senso contrario si godono il sentiero in discesa (Alfonso prende nota di questo sentiero da fare la prossima volta in discesa).


Con fatica arriviamo nuovamente sull'asfalto. Qui il piano prevederebbe di salire fino alla cime del monte (punto 3 sulla mappa dei tagli), ma le condizioni di Raimondo, ma non solo, fanno propendere per l'accorciamento del giro. Effettuiamo quindi il terzo taglio e raggiungiamo il parco Tribbucchi (punto 6 della mappa) dopo pochi minuti.
Qui la traccia prevede di scendere lungo l'asfalto fino al sentiero Salita delle Pezze (punto 8). Ma noi ci facciamo tentare da un sentiero sterrato (fuori traccia) che ci ricordavamo aver percorso anni fa.
Iniziamo la discesa e dopo poco, non avendo una traccia da seguire, ci perdiamo in un terrazzamento di alberi di nocelle. Andiamo un po' a senso nei campi fino ad incrociare due persone intente a spianare il sentiero con un grosso trattore. Sorpresi di vederci da quelle parti, ci indicano la strada da seguire per tornare a Palma Campania. Dopo un bel selfie con i nostri salvatori e relativo trattore, ci fiondiamo sulla discesa.

Qui Raimondo, lento sulla salita e per questo preso in giro un po' da tutto il team, si vendica e, forte delle sue doti di discesista, parte a razzo. Il resto del team si gode la discesa ma rimane in gruppo. Arriviamo all'imbocco del sentiero delle Pezze e ci accorgiamo che Raimondo, pur avendo la traccia sul suo cellulare, ha continuato verso il castello, saltando completamente la deviazione. Ci fermiamo e lo aspettiamo per qualche minuto. Andrea prova a chiamarlo al cellulare, ma Raimondo sembra non raggiungibile. Si decide di continuare: Raimondo ha la traccia ed è in grado in autonomia di tornare alle auto.
Il sentiero delle Pezze è davvero bello: si inizia in leggera discesa, in una bella pineta. Passano i minuti e non riceviamo alcuna chiamata di Raimondo. La pendenza cambia di segno ed affrontiamo 500 metri di dura salita, su fondo irregolare e pietroso.
Poi la pendenza cambia di nuovo ed iniziamo uno stupendo sentiero che a zig zag ci porta a valle, con davanti a noi il panorama del Vesuvio.
Proseguiamo spediti. Andrea, Fabio, Roberto e Mario sono davanti e corrono veloci come il vento. Alfonso si ferma per le foto. Decide di attendere Francesco, ultimo del gruppo anch'egli rapito del panorama ed intento a immortalare ogni suo angolo. Quando dietro la curva, invece di Francesco, ecco spuntare un sorridente Raimondo: "Ua Raimo' e che ci fai qua ?!?". Un sorpreso quanto felice Alfonso non crede ai suoi occhi. Raimondo, resosi conto di aver saltato la svolta, aveva fatto dietrofront e quindi aveva ripreso la traccia. In meno di 10 minuti aveva recuperato il ritardo, mostrando quindi di avere ancora birra nelle gambe.
Ci ricompattiamo e tutti sono felici di aver ritrovato il figliol prodigo. Arriviamo fino a valle e cerchiamo il sentiero per visitare la grotta del Boscariello, ultima tappa di oggi.
Purtroppo il sentiero per la grotta è chiuso da un alto cancello. Decidiamo di desistere e siamo alle auto pochi minuti prima delle 13.
Stanchi e contenti di questa nuova avventura ci salutiamo e ci diamo appuntamento a presto per un altro favoloso tour, e non importerà dove andremo ma farlo divertendosi in bici !
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