Castel san Giorgio
- Alfonso Calabrese
- 24 nov 2024
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 30 nov 2024
Nonostante la giornata limpida e soleggiata, oggi il team si confronta con un anello da quasi 30 chilometri ed un freddo polare. Quando Alfonso, Francesco, Mario, Raimondo e Roberto si ritrovano alle 8.30 a Castel San Giorgio, il termometro indica 4 gradi. Sarà soprattutto Alfonso che patirà il freddo, non avendo con se la giubba invernale.
Ma andiamo con ordine. I 5 bikers di oggi si ritrovano nel ridente abitato di Castel San Giorgio. Ridente, con un forte profumo di friarielli che pervade tutta la vallata. Vicino alle auto un'anziana signora, alle porte della sua casa, ci propone l'acquisto di qualche fascio. E' Raimondo il più interessato. Senza esitazione prenota 3 fasci, da ritirare a fine giro. Il set-up bici oggi è quanto mai complesso. Occorre rigonfiare qualche ruota e predisporre il fiammante nuovo Garmin di Ironman Roberto.
Lo stesso Roberto, raggiante per il nuovo device non fissa bene gli occhiali, che dopo pochi metri cadono e si frantumano.
Dopo qualche esitazione sulla direzione da prendere, finalmente il gruppo si mette in moto, in questa gelida mattinata. Fa veramente freddo e occorre pedalare per riscaldarsi. Fa talmente tanto freddo che la prima foto sarà al chilometro 7,3 (un record per la quasi decennale storia del gruppo B&S).

Continuiamo a pedalare su asfalto in leggera salita. Oltrepassiamo l'abitato di Mercato San Severino fino ad arrivare al primo tratto impegnativo. Una salita lunga 1800 metri per un dislivello di 160, quindi parliamo di una pendenza media del 8%.
La fatica almeno ci riscalda. I soliti eMario e Ironman Roberto sono in testa. Seguono in coda, con la lingua a penzoloni, gli altrettanto soliti Francesco l'Atomico, Peppe di San Sansevero/Raimondo ed il Direttore Alfonso, già semi assiderato.
Arrivati in cima alla prima vetta occorre fermarsi. Alfonso ha la gomma posteriore a terra. Pensiamo sia solo sgonfia, ma ci rendiamo conto che non regge la pressione. Sostituiamo la camera d'aria e utilizziamo questo tempo per respirare e riprenderci dalle fatiche del primo ripido tratto.
Finalmente al chilometro 9.10 lasciamo l'asfalto e ci immettiamo in un bellissimo trail che taglia il bosco di Ciorani. Qui ci divertiamo a zigzagare tra i tronchi e tante sono le foto scattate.
Al chilometro 12 siamo nuovamente su asfalto. In leggera salita procediamo in direzione di Bracigliano. Breve sosta davanti ad una bella chiesa ed un palazzo aragonese, che ospitò alcune lezioni del celebre sant'Alfonso Maria de Liguori, dottore della Chiesa. L'omonimo Direttore non può non farmi immortalare con il suo amato Santo protettore.
Ripreso il cammino, proseguiamo in falso piano per 7 chilometri fino all'ingresso dello sterrato finale, che ci riporterà a Castel San Giorgio ed alle auto. Qui avviene il secondo intoppo di giornata. Durante il trasferimento il gruppo si sfilaccia e Roberto, Francesco e Mario schizzano avanti, lasciando Alfonso e Raimondo nelle retrovie. Alfonso accelera e riprende Roberto, avvertendolo di fermarsi all'incrocio per non perdere la deviazione per lo sterrato. Oggi la traccia, religiosamente seguita da Alfonso sul suo Garmin, è in possesso anche di Mario. Il nostro ebiker, che da anni investe somme a 4 zeri nelle sue Trek, non ritiene opportuno investire 200 euro fetenti per l'acquisto di un ciclo-computer e segue le tracce sul cellulare, che però tiene bene custodito in fondo allo zainetto. E questo è un dettaglio importante.
Quando il gruppo si ritrova all'incrocio, Alfonso e Raimondo ripartono subito e dopo cento metri svoltano in una stradina a sinistra. Gli altri si attardano nel discutere di bici con un anziano signore. Quando si decidono a partire, si fiondano nella discesa, non vedendo che gli amici avevano girato. Di contro, c'è da dire che Alfonso e Raimondo non si fermano al bivio, contando nel supporto di eMario, dotato di traccia.
Ecco che la frittata è fatta. Dopo qualche minuto di dura salita, Alfonso si rende conto che gli altri non lo hanno seguito. Si ferma e chiama Roberto al cellulare. "Roby ma dove siete ?". "Alfo' ci siamo fiondati a valle a 50 km/h". "Beh allora, fate dietrofront e risalite, dovevate girare subito dopo l'incrocio". Per rispetto del cognato, Roberto non traduce in parole quanto stava pensando, limitandosi a ricordargli la regola d'oro del "fermarsi al bivio" (Come non ricordare il caso analogo del povero Livio, disperso per 3 ore, abbandonato al bivio del rifugio Lavarella sulle Dolomiti Venete a fine agosto 2024. Ndr). mentre Alfonso allerta Roberto, che è con Francesco, Raimondo chiama anche Mario, l'ultimo dei 3 dispersi. Dopo buoni 20 minuti, Roberto, Francesco e Mario affannati e sudati raggiungono Alfonso e Raimondo.
Tornati insieme, il gruppo si lancia in una stupenda discesa sulla cresta della montagna con vista sul Vesuvio e Monte Somma.

Arrivati alla fina del sentiero, la traccia di Alfonso indica di proseguire lungo una direzione che però sembra essere non corretta, o, ad ogni modo, il sentiero non è più visibile. Dopo qualche esitazione, si decide di proseguire lungo la strada asfaltata ed in meno di 15 minuti i nostri eroi di oggi arrivano alle auto. La giornata, pur complicata, termina con l'acquisto di 6 superbi friarielli, gentilmente offerti da Ironman Roberto che vengono divisi tra Peppe, il direttore e lo stesso Ironman. Stanchi, infreddoliti e sorridenti ci salutiamo, già pronti con la testa per la prossima avventura.
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