Il sentiero dei pellegrini
- Alfonso Calabrese
- 25 gen
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 8 feb
Continua i filotto dei giri a due (Alfonso e Raimondo) e, dopo Vesuvio Fast e Visciano Sprint, ecco di nuovo i nostri due instancabili bikers avventurarsi in zona Montevergine.
La proposta di Alfonso è semplice: "Raimo', prendiamo la funicolare a Mercogliano e pedaliamo sino al tunnel. Poi vediamo se la neve rende i sentieri accessibili.". Un laconico "Vabbuo'! " è la stringata risposta di Peppe di Mercogliano. I due arrivano alle 8.28 al parcheggio dell'impianto. La prima corsa è alle 8.30, la seconda alle 9.15. I due quindi si precipitano a scaricare e montare le bici. Ficcato dentro gli zainetti tutto l'occorrente, prendono la funicolare alle 8:30. Sono gli unici passeggeri. Nessun biker, nessun trekker. I due cominciano a pensare che la situazione in vetta non sia delle migliori.
Arrivati in cima, lo scenario è bellissimo. Molta neve ed un mare di nuvole, tra cui spuntano le vette dei monti campani.
Lasciato il santuario, si prosegue lungo i 2 km fino al tunnel. La strada è sgombra, ma la tanta neve lungo i bordi fa presagire ai nostri due eroi che il trails nei boschi non saranno praticabili. E così sarà. Arrivati all'imbocco dei trail "chalet", i quasi 50 centimetri di neve rendono impossibile proseguire.

Si decide quindi di provare a raggiungere campo Maggiore lungo la strada asfaltata. Ma anche questo piano non è attuabile. La strada non è stata pulita ed è coperta da uno strato di neve ghiacciata. I due provano a camminare, ma dopo pochi passi si rendono conto che la caduta sarà un veneto certo.


Dietrofront e si torna mestamente al santuario. Qui però i due decidono di perlustrare il sentiero dei pellegrini, l'antica via tra i boschi che i pellegrini seguivano per raggiungere il santuario, prima che la strada provinciale, con i suoi infiniti tornanti, fosse costruita. L'idea non è male, anche se la presenza di ghiaccio sugli scalini la rende pericolosa.
I primi tratti, anche se molto tecnici, sono comunque belli e percorribili in bici. La neve è via via sempre meno presente e i due percorrono i primi 800 metri senza grossi problemi.
I tratti successivi, benché senza neve, sono invece tutt'altro che belli. Il fondo è sconnesso, con pietre e canali. Occorre scendere a piedi per un tratto infinito (quasi 2 chilometri). Questi primi tratti del sentiero dei pellegrini non erano mai stati fatti dal team. Ed ora è chiaro il perché.
Ad ogni modo, Alfonso e Raimondo arrivano alla fine del tratto sconnesso e si reimmettono su asfalto. Qui a tutta si scende verso Mercogliano. Il giro termina molto presto (sono le 10.40). A questo punto, vista l'ora, i due decidono di portare la bici di Alfonso a Grottaminarda per la revisione dopo 200km, presso il bellissimo negozio Ciclostazione, dove è "nata" la Cube di Alfonso.
Qui Raimondo si innamora di un'altra bellissima e-bike Cube. Sarà la sua prossima bici ?
Stay tuned. To be continued.

Comments