Il Vesuvio e la pipa
- Alfonso Calabrese
- 15 mar
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 16 mar
Il team di oggi, con Alfonso, Francesco e Mario vede l'assenza del mitico Peppe X, oggi in trasferta lavorativa in terra austriaca. Viste le piogge dei giorni scorsi, per l'uscita di questo sabato di metà marzo, optiamo per i drenanti trail del Vesuvio ed in particolare Alfonso prova a proporre il classico giro Valle delle Delizie e Valle dell'Inferno, con in aggiunta la conquista dei Cognoli di Ottaviano. Vedremo poi che il piano, seppur semplice e lineare, anche stavolta salterà.
Ci ritroviamo alle 8.30 ad Ottaviano da Bifulco, bar BifBurger Exclusive, per il caffè e stavolta con un delizioso pasticciotto. Consumato il rito propiziatorio, ci dirigiamo verso il parcheggio all'entrata del parco. Qui Alfonso impiega più di 10 minuti a settare la bici. Nel giro precedente a Mondragone, come i lettori più attenti ricorderanno, il giro di Alfonso era terminato con una bucatura della ruota posteriore. Dopo il giro, arrivato a casa, aveva effettuato la riparazione, con sostituzione della camera d'aria. Ora però la ruota si presenta con un profilo asimmetrico, dovuto all'errato posizionamento del lembo del copertone sul cerchio. Oggi quindi, con l'aiuto del sempre prezioso Francesco, che gli suggerisce di inumidire i bordi del copertone, porta la ruota ad una sovrapressione che consente al copertone di posizionarsi correttamente.
Finalmente, sono quasi le 9, i 3 bikers di oggi sono pronti a partire. L'ascesa da Ottaviano prevede subito terrificanti 2 km di salita al 10%, prima su asfalto e poi su pietrisco lavico. Mario ed Alfonso fanno ricorso ai watt del loro Bosch, mentre Francesco da subito fondo a quasi tutte le sue energie, senza però mai scendere o fermarsi.
Arrivati al largo "Angelo Prisco" è il momento del meritato riposo per tutti. Qui qualche foto e qualche chiacchiera con altri bikers, piuttosto numerosi oggi.
Uno dei bikers ci allerta che il sentiero per i Cognoli è particolarmente duro, con numerosi solchi scavati dalla pioggia che costringono a scendere dalla bici. Il piano di Alfonso prevederebbe di seguire questo sentiero, arrivare a Cognoli e poi deviare lungo la cresta fino a tornare qui al largo Prisco, per poi proseguire verso Largo legalità. Un po' per le parole del biker, un po' per le condizioni meteo (avvertiamo qualche goccia di pioggia) e soprattutto vedendo il volto emaciato di Francesco, decidiamo di saltare i Cognoli e proseguire diretti verso Largo Legalità.
Il sentiero tra Largo Prisco e Largo Legalità è piacevole, con qualche strappetto in salita. Purtroppo oggi niente panorama. Il cielo è coperto da un velo di sabbia del deserto e la vista sul golfo è praticamente assente. Dopo circa 25 minuti arriviamo in scioltezza al largo Legalità.
Dopo l'ennesima pausa ed un occhio allo stato di (non) avanzamento dei cantieri (progetto di rinfoltimento della flora e sistemazione della sentieristica) prendiamo il trail in discesa verso la strada Matrone. Ci beviamo la divertente discesa in pochi minuti ed arriviamo alla Matrone per iniziare un nuovo tratto di dura salita.
Incrociamo altri bikers, con molte bici muscolari. Qui a differenza del Partenio, resistono ancora i puristi della MTB.
A metà salita (il segmento totale è di 2,6 km con 250 metri di dislivello) ci fermiamo nuovamente. Francesco è in difficoltà. L'assetto della sua bici sembra non essere ottimale. L'Atomico Francesco è troppo piegato in avanti e comincia ad avvertire dolore alle braccia. Mentre sale dice ad Alfonso "Devo sostituire la pipa (braccetto che unisce il perno della forcella al manubrio, ndr), in modo che il manubrio sia più alto". "Ma perché non giri la pipa ?", gli suggerisce il Direttore Alfonso, che ogni tanto si ricorda di essere un ingegnere e non solo un organizzatore di giri in MTB. In effetti questa pipa non è simmetrica e ruotandola su se stessa di 180°, alza o abbassa il punto di attacco del manubrio. Il suggerimento è un'illuminazione per Francesco che, pur essendo un esperto di bici e telai, non aveva mai fatto caso a questo dettaglio. Alla prima sosta decide di girare la pipa.
http://Vesuvio.Al
Serrate le 6 viti con un valore di coppia "a sentimento", l'assetto sembra notevolmente migliorato e possiamo ripartire con nuovo slancio.
Dopo gli ultimi 800 metri lineari di salita, arriviamo alla discesa verso la biglietteria, dove inizierà il trail Valle dell'Inferno. La discesa è veloce su un sentiero largo e ben tenuto. Alla nostra destra dall'alto la maestosa valle, lunga 5 chilometri che separa la cresta del Monte Somma dal Gran Cono del Vesuvio. Al momento le ginestre non sono in fiore e la valle ha un aspetto ancora più desolato ed infernale.
Superata la vecchia biglietteria, iniziamo la discesa verso la valle. Il trail è tecnico ma divertentissimo e schivando qualche escursionista a piedi arriviamo al centro della vale, per qualche foto di rito.
Senza esitazione, dopo aver dato qualche consiglio a degli escursionisti non campani, ci fiondiamo verso le lingue di lava e poi sempre in discesa, surfando sulle sabbie laviche, arriviamo nuovamente al Largo Legalità. E' tempo di rientrare e ripercorriamo a ritroso il trail fatto al mattino: discesone a tutta fino alle auto.
Alle 13 siamo alle auto, integri con bici al top. Mario deve eliminare qualche schizzo di fango, ma anche la sua Trek è rientrata in piena efficienza. Alla prossima avventura, con il team Bike&Ski.






































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